L’addestramento di un bovaro per la pet therapy
La pet therapy (terapia con animale domestico) viene utilizzata, recentemente, negli ospedali, nelle carceri e nelle scuole così come nei percorsi con disabili, anziani e bambini.
E’ una pratica che solo recentemente ha preso piede da noi, ma che risulta essere molto antica.
Sembra che già gli Egizi e i Romani avessero compreso come un animale domestico potesse essere un buon coadiuvante nella cura di persone malate.
La dizione di Pet-therapy viene utilizzata per la prima volta intorno agli anni ’70 da uno psichiatra americano, Boris Levinson che sperimentò i benefici della presenza di un cane nella terapia di un paziente affetto da autismo.
La terapia ha via via preso piede ed oggi si utilizza, con ottimi risultati, con bambini, con disabili e pazienti autistici nonché con anziani.
I benefici sono molti specie con animali come cani e cavalli.
Qual’è l’addestramento di un cane per pet-therapy
Addestrare un cane da utilizzare per pet-therapy è una cosa che viene in secondo momento: la prima cosa da valutare bene è la scelta del cucciolo che si va a fare.
Il soggetto adatto viene da genitori che non trasmettono tare genetiche, che hanno un determinato comportamento; deve essere un cane che non ha subito stress o traumi; un cane insomma che deve essere un compagno fedele, docile, e affidabile.
Un cucciolo così sano dovrà superare dei test appositi per essere avviato all’addestramento per pet-therapy.
Ma non solo il cane deve superare un test apposito: per essere un Interventista Assistito con Animali (IAA), bisogna superare una prova da cui si evinca che la coppia Conduttore-Cane sia in grado di far parte di un programma terapeutico.
I cani che superano questi appositi test vengono richiesti per le terapie che prevedono gioco, attività di stimolazione e di collaborazione.
Molti sono i benefici che i pazienti traggono da queste attività: psicologicamente riescono a contrastare il senso di solitudine e abbandono, riescono a diventare degli anti-stress, e a migliorare il senso di responsabilità.
Perché un cane per la pet therapy è meglio?
La pet-therapy non si esegue solo con i cani, ma con qualunque animale domestico: può essere un cavallo, un gatto, un asino, un coniglio, ma è senza dubbio il cane l’animale più utilizzato.
Le razze più adatte alla pet -herapy sono:
- Labrador Retriever
- Golden Retriever
- Bovaro del Bernese
- Cavalier King Charles Spaniel
- Carlino
- Boxer
- Bouledogue Francese
Il cane è uno dei pochi animali che riconoscono un’autorità estranea a loro, il che è fondamentale per essere ben addestrato e inoltre il cane impara in fretta e bene ed è un compagno fedele; questi sono i motivi per cui si preferisce il cane in questa tecnica rispetto ad altri animali.
Per quanto riguarda la razza più idonea, in genere si utilizzano cani da diporto, proprio per la loro capacità di apprendere più spiccata, ma in generale si può dire che il cane adatto è il cane che collabora, che è portato a partecipare alla vita dell’essere umano e che è giocoso.
I cani addestrati per pet-therapy, utilizzati spesso nelle terapie con anziani, disabili e bambini, in realtà possono essere utilizzati in tre ambiti specifici:
- AAA (Attività Assistita con Animali: carceri, problemi psicologici);
- TAA (Terapia Assistita con Animali: negli ospedali e nelle case di riposo);
- EAA (Educazione Assistita con Animali: negli asili e nelle scuole).